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Pasquetta

A Cassano delle Murge, splendore, silenzio della storia e tradizione, non hanno subito arresti di sorta. Basta venire a contatto con i primi cassanesi, sentirli parlare, penetrare nel loro intimo, ed ecco la Cassano di tanti secoli rianimarsi, il suo silenzio ridiventare voce vibrante. Infatti, il folklore, la fede cristiana e le varie tradizioni cassanesi di ieri e di oggi, sono rimaste quasi del tutto invariate.

Con la festività della "Pasquetta" va innanzitutto ricordato che, fino a quattro decenni orsono, l'attuale rinomata "Foresta Mercadante", non veniva ancora frequentata da quelle migliaia di turisti e villeggianti come, invece, avviene da trent'anni a questa parte.

Pur tuttavia, da antichissimi tempi, la popolazione cassanese e quella dei paesi viciniori, nei giorni di Pasquetta, Ferragosto e di altre festività estive, sono solite recarsi per una "scampagnata", ossia per trascorrere una giornata all'aperto, e per mangiare e bere allegramente, anche sulle ridenti colline che sovrastano il paese (in particolare sulle Murge del Convento, del Belvedere, di Santa Lucia o nelle adiacenze delle numerose masserie sparse nel nostro vasto territorio).

Il Santuario-Convento era una delle mete preferite per trascorrere la giornata di "Pasquetta". Una antichissima tradizione, dunque, che ancora oggi vede il suo culmine il pomeriggio del Lunedì in Albis sulla Murgia di Ponente del Santuario "Santa Maria degli Angeli", dove si portano in processione Clero, Congreghe e fedeli, capeggiati dal Parroco della Chiesa Madre, che celebra una solenne messa a Cristo Risorto e rivolge al popolo devoto un fervente discorso.

Anche se le mutate condizioni storiche e socio-economiche si sono in parte trasformate nella loro fisionomia, la "sagra campestre" del Lunedì in Albis (e del Martedì... per gli artigiani), resta per i cassanesi una tradizione ininterrotta da vari secoli. Ma con il progresso e l'avvento dei mezzi motorizzati si è perduto quel caratteristico aspetto folkloristico di un tempo, ovviamente dovuto al miglior tenore di vita finalmente raggiunto dai cittadini.

Lo stupendo scenario, che fino ad alcuni lustri orsono si presentava nei giorni delle festività pasquali sul piazzale del Santuario e dintorni, resta pur sempre incancellabile nelle menti degli anziani cassanesi che, per spezzare la monotonia ed il trantran quotidiano, con le proprie famiglie approdavano sulla "Murgia del Convento, alternando il sacro al profano secondo il classico ideale della ricorrenza religiosa che è si, momento di riflessione, devozione e silenzioso raccoglimento, ma anche occasione di spensieratezza ed allegria.

Memorabili sono rimasti i Lunedì di Pasqua di tanti anni fa, allorquando si formava una vera e propria processione di genitori e figli di ogni ceto e di ogni età, amici e parenti, giovani e ragazzi pieni di entusiasmo che, a piedi, si recavano sul colle mariano per trascorrere una serena giornata di svago e di aria pulita. In tali giorni, la Murgia dei "Riformati" assumeva un caratteristico aspetto: "baracche" di baristi fatte alla buona con quattro assi di legno e coperte da teli per la raccolta delle olive; fornelli all'aperto con spiedi di involtini, salsicce e carne di agnello "avvolti" dal loro intenso fumo; venditori di vino, gassose, nocelle, castagne ed altra frutta secca; gruppetti di piccole famiglie con alcuni strumenti musicali seduti sull'erba della collina, attorno a tegami di pasta al forno, carne alla pizzaiola o cotolette, frutta, verdura e agli immancabili dolci tradizionali di Pasqua: i taralli ricoperti di giulebbe e le notissime simpatiche "scarcelle", fatte a mano (di qualsiasi tipo e forma; cuori, pecorelle, galli, cavalli, cestini di fiori, papere, etc. etc.) che, nonostante il cambiamento dei tempi, ritornano puntualmente e baldanzose nei superstiti vecchi forni a legna. È quasi una passerella sino al forno più vicino! Andata e ritorno, prima crude e poi cotte.

" La "Scarcedd", il dolce pasquale "casalingo", quindi, non si è ancora arreso; anzi, da alcuni anni sta vivendo la sua Pasqua dì... "Resurrezione". Questo dolce, tanto caro alle nostre nonne ed ai bambini di un tempo, si rifà vivo con la sua pasta frolla tutta lavorata a mano con i minuscoli confetti colorati, gli "anisini", ben disseminati e con le uova vere "inchiodate", da due treccine di pasta incrociate, nonostante le uova e le colombe di cioccolata imperversino in bella mostra in tutte le vetrine.

Il progresso tecnologico e la produzione industriale stanno trasformando alcuni prodotti e varie antiche usanze, ma non potranno mai cancellare dai cuori dei cassanesi il suggestivo ventaglio dei riti secolari che ripropongono la passione, la morte e la resurrezione di Cristo con la partecipazione corale e commossa del religioso paese.

Sono manifestazioni spontanee della religiosità popolare che coinvolgono fedeli e turisti con la forza delle tradizioni di una cultura che affonda le radici nella fede cristiana.